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Cosa visitare in Molise

Scoprire i tesori nascosti del Molise: una guida ai posti migliori da visitare e alle cose migliori da fare!
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Gildone e la sua gustosa festa del pane

Protagonista per eccellenza e simbolo di fede è il pane a cui viene dedicata la processione nel giorno di Sant’Antonio nel comune di Gildone.

L’origine di questa festa risale agli anni trenta da una levatrice che in occasione della sacra processione organizzo un banchetto davanti la sua casa con diverse forme di pane da lei preparate. Questi panetti furono benedetti e poi distribuiti alle persone del paese che più ne avevano bisogno. Da allora viene distribuita della farina per la preparazione del pane, agli abitanti di tutto il paese che una volta benedetto, viene distribuito. Assai simpatico è il rito di portare sulla testa le grandi ceste gremite di pane in giro per le strade.

Esistono ormai dei veri e propri corsi di portamento che le donne seguono per poter caratterizzare ancora meglio la camminata, guarnita di fiori delle campagne limitrofe aggiustati per l’infiorata. Sui cesti in vimini vengono posati dei gigli, simbolo della festa di Sant’Antonio. Una volta disposte le donne in lunghe file a seconda della loro esperienza nell’usanza, iniziano la processione fino alla statua del Santo, portando in equilibrio sulla testa le ceste con il pane da loro preparato.

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La Morgia di Pietravalle

Se siete degli appassionati del trekking non potete perdervi l’incantevole Morgia di Pietravalle, sita nel comune di Salcito.

Per una passeggiata profumata tra il profumo delle gialle ginestre e il cielo aperto, rimane una meta avventurosa e sempre piacevole. Insieme ad altre formazioni rocciose di epoca Cenozoica, la Morgia di Pietravalle resta una significativa testimonianza della lunga storia geologica risalente a 65 milioni di anni fa.

Essendo la Morgia un antico giacimento organogeno si riesce a toccare ciò che resta dei numerosi molluschi che abitavano i ricchi fondali marini in questo territorio, denominato anche “dei briganti” perché si ipotizza sia stato utilizzato come rifugio. Le cavità artificiali confermano infatti che alcune abitazioni si siano strutturate proprio qui, nell’antico castrum longobardo di Sancti Laurentii.

Durante la transumanza questo sito è diventato un significativo punto di ricovero temporaneo lungo il Regio Tratturo Celano-Foggia. L’escursione continua alla scoperta della seconda Morgia di Pietra Martino, elegante e suggestiva. Caratterizzata da una parete verticale, dovuta ad una gigantesca frattura, che ha favorito la nascita di un insediamento rupestre molto interessante ancora oggi dal punto di vista archeologico.

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Borgo Fornelli

Nell’alta Valle del Volturno, arroccato su una cresta rocciosa sorge Fornelli, un luogo in cui regna il ricordo suggestivo del passato e della meraviglia.

Il paese infatti si caratterizza sia per il suo antico borgo incastellato che per i grandi boschi aperti. Fornelli è conosciuta nel nostro Molise anche come la Città dell’Olio per il grande numero di piante di ulivo presenti. Il centro storico presenta una cinta muraria medievale con quattro porte, sei torri di avvistamento e un camminamento di ronda dal quale si aprono delle incantevoli piazze, Piazzetta Carlo III e Piazzetta della Lettura dalla quale si possono ammirare la catena delle Mainarde del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.

Sono due gli eventi che caratterizzano Fornelli durante il mese di agosto.

Il 13 è dedicato alle “Giornate al Borgo” che si animano sotto un’atmosfera medievale per il Palio delle contrade, gli spettacoli itineranti con splendidi costumi e infine l’incendio del castello.

La seconda giornata del 19 agosto è dedicata al “Cammino di San Domenico” un lungo percorso da fare insieme di oltre 90 chilometri che inizia dal borgo e arriva all’Eremo di San Domenico a Villalago in Abruzzo.

Ovviamente come in ogni tradizione molisana non possono mancare i prelibati piatti della festa come il “caso e ova” (carne di agnello in podette di formaggio e uova e i “r sciaiun (calzoni ripieni di verdure e alici e vari tipi di formaggio).

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Castelpetroso Basilica Minore dell’Addolorata

La Basilica Minore dell’Addolorata nasce nel 1890 quando fu posta la prima pietra dopo le numerose apparizioni in prossimità del luogo dove si trova la splendida basilica.

Il cantiere ha visto all’opera generazioni di architetti che in 85 anni hanno creato la basilica in stile neogotico che sembra un favoloso castello delle fiabe.

La struttura rimanda al dolore di Maria per la morte di Gesù, dedicando la pianta dell’edificio al ricordo del suo cuore trafitto da sette spade, legate ognuna ad una cappella laterale. I mosaici presenti all’interno della chiesa  e le splendide decorazioni che arricchiscono gli sguardi rendono questo edificio religioso davvero tra i più belli della penisola.

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L’uva e la tradizione molisana

Risale ormai al 1931 la prima edizione della festa dell’Uva a Riccia, la manifestazione di origini pagane che si svolge la seconda domenica di settembre in onore del dio del vino Bacco.

I carri sono i protagonisti della festa, realizzati dalla comunità sono ogni anno più spettacolari nelle loro pazzesche coreografie. Sui carri si trovano i figuranti con abiti e strumenti tradizionali dedicati alla rappresentazione realistica di  case, cucine e vigne della civiltà contadina.

Durante la festa, oltre ad ammirare le preziose realizzazioni si possono anche degustare i piatti e le pietanze tipiche di Riccia. La sfilata dei carri è aperta da sbandieratori e majorette che accompagnano il numerosissimo pubblico all’interno del borgo.

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Il Museo del Profumo

Una storia molto curiosa caratterizza il piccolo paesino di Sant’Elena Sannita che vede la nascita di un insolito Museo del profumo.

La storia inizia dal tradizionale lavoro dell’arrotino che porta a porta affilava le lame e i coltelli degli abitanti. Con il passare del tempo il lavoro si spostò nelle città limitrofe più grandi e l’arrotino allargò la sua attività collaborando con i barbieri che avevano grande richiesta per affilare gli arnesi del mestiere.

Questo grande girovagare portò alla conoscenza di saponette profumate, colonie e profumazioni fino ad allora sconosciute, che videro l’inizio di questa tradizione del profumo nel paese di sant’Elena Sannita soprattutto tra gli aristocratici che frequentavano le nuove botteghe.

Il Museo ospita circa 1500 pezzi di profumeria moderna le cui etichette recano i nomi dei migliori maestri profumieri protagonisti del “Tempio della cultura olfattiva”. Il Museo è accompagnato da un prezioso giardino utilizzato per la ricerca botanico-agronomica per l’individuazione di essenze floreali atte alla creazione di nuove e particolari fragranze.

Da questa ricerca sono già nati due profumi, uno maschile il Voìra che è il vento freddo che tira d’inverno e Ventunora, l’ora in cui le campane annunciavano il tramonto.

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